WIA 2011 TEATRO - CONCORSO ITALIA
Carla Carucci e la tragicomica vicenda di Rosi
La Vela d'Oro 2011 per il Concorso Italia Teatro va a Ragazza seria conoscerebbe uomo solo max 70enne, di e con Carla Carucci. Uno spettacolo
originale, coraggioso e che mostra una sapienza interpretativa nel far interagire sulla scena linguaggi diversi e precisi registri di genere.
CINISELLO BALSAMO - Non se lo aspettava, Carla Carucci, come ha dichiarato dal palcoscenico del Teatro Marconi nel corso della serata finale di venerdì 30 settembre.
Non si aspettava né di essere selezionata per la fase finale del Concorso Italia Teatro, né tanto meno di vincere il Festival.
Certo, in cuor suo, come Rosi, il personaggio che ha portato in scena, sperava che accadesse.
E qui si dividono le strade dell'attrice e della sua creatura: l'una raggiunge il proprio sogno, mentre l'altra lo deve creare per incontrare l'uomo degli annunci.
"35enne, romantico, che guarda dentro le persone, aspetta di finire tra le braccia di una donna capace di sorprenderlo. Desidera un futuro insieme. Astenersi rumene e perditempo."
Questa la speranza di Rosi: un amore per la vita.
L'attrice e autrice torinese affronta con ironia il tema degli annunci matrimoniali e più in profondità quello della solitudine, con uno spettacolo dalla
spiccata verve comica, che attraversa la tecnica del clown teatrale, l'animazione di oggetti e di burattini non convenzionali.
Per l'occasione si è avvalsa della consulenza registica di Ian Algie, che da anni porta avanti un lavoro sul metodo clown.
Il tratto distintivo di questo lavoro risiede infatti nell'originalità di combinare diversi generi teatrali, e nel merito di conciliare la rarissima
fragilità poetica (raggiunta in modo sublime con il ballo tra Rosi e la borsa) e la clowneria (bellissimi i momenti della preparazione della tavola per l'appuntamento
all'inizio, o lo sterminio degli annunci). Ma niente può sancire meglio la vittoria di un premio delle motivazioni ufficiali redatte dalla giuria, presieduta
da una delle figure più eminenti del teatro italiano: Renata Molinari.
"La giuria del Concorso Italia Teatro (Silvio Da Rù, Gabriella Foletto, Silvia Pasello e Renata Molinari, presidente) intende in primo luogo segnalare la generosa e
significativa risposta al bando di concorso da parte di artisti e lavori che hanno saputo restituire un'articolazione composita e spesso non scontata del
tema e dei motivi proposti dagli organizzatori.
Per quanto riguarda le opere finaliste, poi, si segnala la presenza - in ciascuna di esse - di singoli elementi e requisiti artistici di grande
interesse (dall'interpretazione alla drammaturgia, dal linguaggio scenico alla proposta tematica): elementi di interesse che non sempre hanno trovato
una coerente ed equilibrata composizione di insieme ma che, in ogni caso, si propongono all'attenzione per specifica qualità e potenzialità di ricerca.
La giuria intende in particolare sottolineare l'alta qualità del lavoro attorale che ha potuto apprezzare nelle diverse opere presentate in concorso: interpreti molto
diverse, impegnate in differenti cimenti, che impongono un fattivo ascolto della drammaturgia d'attore come momento decisivo nella realizzazione dell'opera teatrale.
A conclusione dei lavori, dopo ricco e sereno confronto, la giuria ha deliberato di assegnare - a maggioranza - il Premio La Vela D'Oro 2011
a Ragazza seria conoscerebbe uomo solo max 70enne - Spettacolo tragicomico di e con Carla Carucci. Regia di Ian Algie e Carla Carucci.
Per l'originalità, il coraggio e la sapienza interpretativa mostrati nel fare interagire sulla scena linguaggi diversi e precisi registri di genere.
Fragilità poetica e clownerie si compongono in equilibrio delicato e suggestivo, equilibrio che deve tuttavia tutelarsi dal rischio - sempre in agguato - dello
sconfinamento parodistico e del facile ammiccamento al pubblico.
Superato questo rischio, l'opera si impone per la capacità di costruire un personaggio vivo, in grado di attraversare con coerenza le differenti modalità
compositive imposte dal linguaggio assunto per il racconto d'attrice.
Un racconto e un lavoro scenico capaci di proporre elementi di sorpresa proprio dentro la scelta di genere, fino a superarla, facendoci toccare - in piccoli, intensi
momenti di sospensione - una semplice ed elementare condizione umana. Così la partitura delle azioni, il lavoro con i materiali e gli oggetti
di scena, il dialogo fra i generi, la tenuta dell'interprete permettono anche a noi spettatori di avvicinarci con leggerezza e
affettuosa autoironia alle voci della solitudine".
In alto da sinistra Silvio Da Rù, Carla Carucci e il sindaco di Bresso, Fortunato Zinni - foto Massimo Cova
In mezzo, Carla Carucci in un momento dello spettacolo.
Alessandra Monti
(3 ottobre 2011)
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