Nuova Scena Antica                                                                                                                                                           Women in Art Festival
Magazine Women in Art.it                                          Attualità
WIA 2011 CONCORSO ITALIA - IL PREMIO

Vela d'Oro 2011: la vittoria del viaggio
Manuela Vallicelli ha presentato in anteprima a Ravenna i sette premi che verranno consegnati ai vincitori dei Concorsi Italia 2011 la sera del 30 settembre. Ferro, legno, vetro, oro i materiali scelti dall'artista, e il bianco come colore dominante, a simboleggiare la purezza del femminile: un'idea che valorizza il "viaggio" più che il "traguardo".

Vela d'Oro RAVENNA - Se creare un festival è certamente impresa ardua di questi tempi, ideare e realizzare il trofeo che lo rappresenti non è certo facile.
Il più delle volte richiede un enorme lavoro: dallo studio delle linee guida dell'evento, al reperimento dei materiali che lo rappresentano, dai tentativi spesso a vuoto delle prime realizzazioni, al lungo processo per giungere alla forma definitiva.
La grande novità della III edizione del Festival Women in Art è certamente l'introduzione dei Concorsi Italia (che, ricordiamo, saranno ben sette), dove si misureranno opere di artisti di diversa provenienza.
In più occasioni Silvio Da Rù e Daniela Bestetti hanno sottolineato il senso dietro all'ideazione dei concorsi, motivando la scelta del simbolo del Premio la Vela d'Oro. E se ogni grande festival è rappresentato dal premio che lo contraddistingue (Palma, Leone, Pardo, ecc.), Women in Art, nello spirito dei suoi intenti, ha voluto creare un valore aggiunto: affidare ogni anno a un artista diverso (indifferentemente uomo o donna) la realizzazione del trofeo.
Per questa prima edizione del Premio, la scelta è caduta su Manuela Vallicelli, artista ravennate.
L'abbiamo incontrata in questi giorni per parlarci di questa sua realizzazione.

Com'è successo che una pittrice si sia cimentata con la scultura?
MV:
E' avvenuto molto velocemente. Conosco Silvio e Daniela da lungo tempo. Siamo legati da grande amicizia e stima reciproca.
Un giorno Silvio mi ha chiamato e mi ha chiesto se poteva interessarmi realizzare in esclusiva i trofei per l'edizione 2011 del Festival, ed io ho accettato all'istante con entusiasmo.

Aveva già scolpito in precedenza?
MV:
Sì, ed è un'arte che amo molto. Fino ai 28 anni, finita l'accademia, facevo di tutto: scenografia, fotografia, pittura e scultura con materiali di recupero. Poi mi sono resa conto che facevo troppe cose, così mi sono focalizzata sulla pittura.
Quando sarà il momento, però, sento che riprenderò anche la fotografia e la scultura.

Quindi realizzare i premi per WIA 2011 è stato un piacevole intermezzo, una specie di tuffo nel passato?
MV:
In un certo senso è stato così, sebbene abbia richiesto un lungo lavoro, per certi versi faticoso.

Ha avuto dei vincoli precisi o ha creato in piena libertà?
MV:
Sono stata libera di interpretare la filosofia del Festival. I vincoli erano tematici (nella realizzazione doveva comunque essere riconoscibile la vela) e di budget.

Qual è stata l'idea su cui si è focalizzata la creazione?
MV:
Partendo dal nome del premio, ho esaminato la vela sotto diversi punti di vista, soffermandomi in particolare su una delle sue possibili forme: quella triangolare.
Osservando attentamente il triangolo, sono arrivata alla mezzaluna. Mio fratello, che ha seguito la lavorazione dei trofei, sostiene che guardando attentamente il premio si possono ravvisare tre dei quattro elementi principali del nostro pianeta: l'aria (la vela), l'acqua (il semicerchio) e la terra (la sfera dorata).
Sono felice di questa sua affermazione, anche se non era nelle mie intenzioni coscienti, le quali si fermavano al semicerchio come forma per antonomasia dell'orizzonte...

La forma semplice del premio sembra al riparo da ambiguità interpretative...
MV:
Ho cercato di lavorare sul senso di leggerezza, come nei miei quadri. Amo la leggerezza e ho cercato di comunicarla attraverso la forma netta e lineare della vela e la scelta del vetro che la caratterizza.

Perché ha scelto il bianco come colore dominante?
MV:
Nella nostra cultura il bianco è il colore del femminile, così a livello cromatico il tema centrale del Festival avvolge il simbolo del premio, lo abbraccia.
Ho preferito fare un uso parsimonioso dell'oro, a dispetto del nome del premio, per evidenziare certi dettagli soltanto.

Qual è stata la fase decisiva nella realizzazione?
MV:
Forgiare i materiali rispetto all'idea. Sistemare i tre pezzi di ferro, limare il legno e assemblare il tutto è stato anche faticoso fisicamente.

Perché ha deciso di inserire il simbolo di Nuova Scena Antica nella parte alta della vela?
MV:
Terminato il trofeo, l'ho guardato a lungo: sentivo che mancava qualcosa. Ho fatto diversi tentativi, però poco convincenti. Infine mi è venuto in mente il simbolo dell'associazione, che è una vela stilizzata in atto di solcare il mare. Ho provato ad inserirlo e mi ha subito convinto: è un segno che sintetizza e sancisce un valore.

L'ultima domanda, invece, è di carattere generale. Qual è la differenza a suo avviso tra una scultura e la realizzazione scultorea di un trofeo?
MV:
La scultura è la realizzazione di un'idea soggettiva, la quale mediante la creazione tenta di divenire universale.
Il trofeo, invece, celebra da subito valori oggettivi di riferimento: nel nostro caso l'augurio all'opera vincitrice a al suo autore di intraprendere o continuare il viaggio nel mare dell'incertezza che è ogni cammino nell'arte e nella conoscenza.

http://manuelavallicelli.wordpress.com

http://www.myspace.com/manuelavallicelli


In alto la Vela d'Oro 2011, opera di Manuela Vallicelli

Alessandra Monti
(24 agosto 2011)



commons Alcuni diritti riservati



.