Musica - Grandi invenzioni
Il cerchio magico
Si suona senza toccarlo, come sospesi nell'aria a controllare le onde nell'etere con la precisione del gesto: il theremin, considerato il più
vecchio strumento musicale elettronico inventato tra il 1919 e il 1920, ha accompagnato le immagini di celebri film e caratterizzato composizioni di grandi
musicisti, ammaliando con il suo particolarissimo suono etereo e vagamente ululante migliaia di spettatori, immergendoli in una dimensione misteriosa, quasi ultraterrena.
SESTO SAN GIOVANNI - In "Io ti salverò", uno dei celebri thriller di Hitchcock, impreziosito dalle immagini oniriche realizzate per l'occasione da Salvator Dalì, chi
non ricorda l'attore Gregory Peck raccontare le inquietanti sequenze di un suo terribile sogno in cui compaiono giganteschi occhi?
Vi è mai capitato di imbattervi nelle avventurose indagini dell'astuto Ispettore Barnaby, dallo stile squisitamente British, nell'immaginaria contea
inglese di Midsomer?
Storie a tinte gialle che si svolgono nella verde provincia britannica dei giorni nostri, fra tazze di the, eleganti cottage d'epoca e civettuole anziane
signore dallo spiccato humor.
E chi non ricorda la commovente scena finale della fuga verso la libertà di Grande Capo in "Qualcuno volò sul nido del cuculo"?
Se si ascolta attentamente la musica che accompagna queste immagini e la colonna sonora, spiccano le note emesse da uno strumento che ha un fascino del tutto speciale: il theremin,
considerato il più vecchio strumento musicale elettronico inventato tra il 1919 e il 1920.
Oltre al timbro e alle sonorità particolari, che potrebbero comunque essere riprodotte da sintetizzatori e programmi al computer, cosa rende il theremin ancora
oggi uno strumento così seducente, al punto da ammaliare concertisti, compositori, appassionati e semplici curiosi?
Forse il fatto che lo si suoni senza toccarlo, come sospesi nell'aria a controllare le onde nell'etere con la precisione del gesto, o forse per il suono così unico, che
sembra muoversi tra una voce acuta e un violino, o forse perché la storia del suo inventore, il fisico sovietico Lev Sergeevic Termen noto in occidente con il nome
di Leon Theremin, richiama quel clima tipico delle spy-story dell'epoca del Kgb.
Qualunque sia il motivo, il theremin rimane uno strumento dalle potenzialità espressive enormi, adatto sia per produrre effetti speciali (come spesso è stato usato), ma
soprattutto per il suo utilizzo come strumento musicale vero e proprio, che lascia incantati fin dal primo ascolto.
Senza addentrarmi nello specifico del funzionamento (i dati tecnici si possono facilmente trovare su internet), dirò solo che è costituito da due antenne, una verticale
per l'intonazione e una orizzontale per il controllo del volume, poste sopra e a lato di un contenitore con i componenti elettronici.
Ciascuna antenna è circondata da un campo magnetico e il controllo del suono avviene con l'avvicinamento o l'allontanamento delle mani e con micro e precisissimi
movimenti delle dita: è sufficiente una lieve variazione del corpo, che infatti deve rimanere immobile, o l'avvicinarsi di qualcuno mentre il tereminista suona, per
provocare variazioni di intonazione, cioè vere e proprie stonature, poiché il campo magnetico è stato invaso rompendo un equilibrio.
Per questo motivo gli spettatori, nei concerti di theremin, devono sempre tenersi a una certa distanza: è ciò che viene definito "il cerchio magico".
Il musicista, immobile davanti all'apparecchiatura, sembra evocare dal nulla suoni e melodie, e già questo la dice lunga sul fascino che lo strumento esercita sugli
spettatori e sugli esecutori stessi.
Imparare a suonarlo è estremamente difficile: occorrono orecchio musicale, memoria muscolare e uditiva, e ovviamente tanto studio.
Certo è che parlare di campi magnetici, antenne, elettronica, sembrerebbe quasi "una cosa da uomini". Ma non è proprio così.
Dalla sua invenzione ai giorni nostri, se gli uomini si sono distinti soprattutto come compositori utilizzando il theremin per colonne sonore, effetti speciali, brani
di musica classica o rock, addirittura sinfonie, le donne si sono fatte largo in qualità di ottime concertiste ed esecutrici: una fra tutte, Clara Rockmore, la più grande
virtuosa di theremin.
E' interessante andare a curiosare nella vita del suo inventore...
Lev Sergeevic Termen, nato a San Pietroburgo nel 1896, fu un inventore sovietico animato da due grandi passioni: la fisica e la musica; suonava benissimo il
pianoforte e il violoncello.
Nel 1920, dopo anni di studi e prove tecniche mentre imperversava la grande Rivoluzione Russa, presentò ufficialmente ad un congresso di elettrotecnici la sua nuova
invenzione: il "theremin", chiamato precedentemente eterofono e poi anche thereminvox.
Il principio da cui partirono gli studi di Leon Theremin era quello dell'interferenza del corpo umano sulle onde radio e, superate le titubanze iniziali, il theremin
ebbe un enorme successo. Erano gli anni delle grandi sperimentazioni, pensiamo ad esempio a tutte le avanguardie artistiche che fecero la storia di quel periodo, e il
theremin si presentò come uno strumento assolutamente rivoluzionario, sia per la peculiarità del modo di suonarlo che per l'origine del suo funzionamento.
Rachmaninoff, Edgar Varese, J. Cage e altri ancora rimasero stupefatti dall'ascolto di questa straordinaria macchina e subito composero musiche per il suo utilizzo.
Gli artisti, dagli attori ai direttori d'orchestra, corsero a farsene costruire uno, tanto erano rimasti colpiti e da una certa qual moda che stava ormai dilagando.
Quando Lenin udì il suono innovativo di questo strumento mandò Leon Theremin in tournée per il mondo a propagandare i progressi scientifici dell'Unione Sovietica.
In tutta Europa i concerti di Theremin ebbero un successo clamoroso: immaginatevi lo stupore di Maurice Ravel quando lo sentì esibirsi a Parigi. Si narra che la polizia
dovesse tenere a bada le persone che non riuscivano ad avere i biglietti per i concerti.
Nel 1928 Theremin si recò negli Stati Uniti, dove rimase grazie alla possibilità di brevettare lo strumento e di fondare un'azienda per la sua produzione.
Di lì a poco parecchie cose sarebbero cambiate in Russia: gli esperimenti d'avanguardia iniziarono ad essere avversati dal regime politico e in America Theremin poté
godersi il successo con tutta tranquillità, vivendo anche una vivace mondanità.
Alcuni sostengono che Theremin si recò negli Stati Uniti per ragioni spionistiche, ma solo successivamente le tinte fosche avrebbero dipinto parte della sua vita.
Superata la crisi del '29, Theremin perfezionò la sua macchina, studiò altri sistemi elettronici, si sposò, aprì una scuola per insegnare il suo strumento e proprio
qui Clara Rockmore divenne la sua allieva prediletta.
Poi, verso la fine degli anni trenta, scomparve. Tempo dopo apparve la notizia del suo decesso. Solo nel 1961 si venne a sapere che era ancora vivo e che abitava a Mosca.
Per alcuni la sua scomparsa fu da attribuire ad un sequestro da parte di quello che sarebbe poi diventato il Kgb; per altri si trattò invece di un ritorno intenzionale
per sfuggire ai molti creditori statunitensi. Certo è che in Russia finirono successo e fama: processato per presunta propaganda anti-sovietica, il regime lo tenne
prigioniero costringendolo a lavorare su cimici e microfoni spia; altre fonti riportano che probabilmente fu egli stesso a sposare la causa russa, mettendo a disposizione
il proprio talento in ambito spionistico.
Le cronache non sono chiare, ma nel 1966 venne reintegrato nei diritti e nella pubblica stima e riprese a lavorare in ambito musicale come insegnante e nello sviluppo di
altri modelli del suo leggendario strumento.
Nel frattempo parecchi registi di Hollywood utilizzarono il theremin per le colonne sonore di film di fantascienza e dell'orrore.
Leon tornò in America per conferenze e concerti, mentre il suo strumento furoreggiava ormai in tutti i generi musicali.
Negli anni settanta impartì le prime lezioni alla sua pronipote Lydia Kavina, che aveva nove anni. La Kavina è considerata oggi una tra le migliori thereministe del mondo.
Leon Theremin ritornò negli Stati Uniti all'inizio degli anni '90, dove ebbe modo di rincontrare Clara Rockmore che, divenuta ormai celebre, si esibiva in numerosi concerti.
Muore a Mosca nel 1993 all'età di 97 anni.
Come accennato, le donne sono state e sono tutt'oggi grandi protagoniste nel suonare questo difficile strumento.
La prima fu Lucie Bigelow Rosen, moglie di un banchiere, che divenne mecenate e finanziatrice dell'inventore durante il suo soggiorno in America.
Poi fu la volta di Clara Rockmore, violinista nata a Vilnius nel 1911 e morta a New York nel 1998. E' considerata la più grande esecutrice e virtuosa dello
strumento: è grazie a lei se il theremin assunse piena dignità di strumento musicale. Non si può non rimanere incantati dallo strepitoso suono che Clara
riusciva ad ottenere grazie ad un movimento delle mani e delle falangi inaccessibile ai più.
Consiglio di ascoltare e vedere su Youtube una vecchia registrazione, in cui la Rockmore esegue "Le swan" di C. Saint Saens: impossibile non essere rapiti
dall'incantevole suono. Dotata di un orecchio assoluto esercitato fin dall'età di cinque anni con lo studio del violino, riuscì ad ottenere la precisione esecutiva
anche con questo strumento, sebbene privo di ogni riferimento tattile. Avendo avuto il privilegio di studiare con lo stesso Leon, riuscì anche a dare un notevole
contributo al miglioramento tecnico dello strumento, che stava iniziando ad essere commercializzato in quel periodo. Clara sviluppò una propria tecnica, per
certi aspetti ineguagliabile, e scrisse il primo metodo per theremin che oggi è possibile trovare liberamente in rete purché non se ne faccia oggetto di lucro.
Altra virtuosa del theremin è stata Barbara Buchholz, musicista tedesca morta prematuramente a 53 anni nel 2012, allieva di Lydia Kavina: una grande
sperimentatrice musicale, molto attiva anche in progetti teatrali e di danza.
Carolina Eyck, giovane thereminista tedesca anche lei allieva della Kavina, concertista e insegnante di theremin tra le più ricercate, è anche autrice
del metodo "The Art of Playing the Theremin". Dal 2010 è il direttore artistico della Theremin Summer Academy a Colmar, in Francia.
Infine, come già accennato, Lydia Kavina, pronipote e allieva di Leon Theremin. Numerosissimi i concerti che tiene in tutto il mondo, impegnandosi in diversi generi musicali.
L'elenco delle musiciste e dei musicisti che hanno fatto del theremin la loro arte è assai lungo. Ancora oggi chi ha l'opportunità di ascoltare dal vivo questo
strumento ne rimane stupito, nonostante la tecnologia più avanzata ci accompagni ormai nel nostro vivere quotidiano.
Tempo fa mi è capitato di fermarmi ad ascoltare un artista di strada, che improvvisava suoni e melodie con un piccolo theremin collegato ad un amplificatore per chitarra,
immobile nel suo "cerchio magico".
Mi è piaciuto osservare lo sguardo stupito dei bambini che pensavano di trovarsi di fronte ad un incantesimo. Per loro non è stato difficile associare quel suono, etereo
e vagamente "ululante", all'arrivo dei fantasmi e degli alieni, ma anche gli adulti si sono guardati intorno con aria circospetta col timore di veder spuntare
un'astronave all'angolo della strada, io per prima.
Magia del theremin!
In alto nelle foto, Leon Theremin e Clara Rockmore
Paola Marino
(26 aprile 2012)
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