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MONACO DI BAVIERA

Simone Movio riceve il Komponisten-Förderpreise 2014
Il compositore italiano Simone Movio è fra i primi italiani a conseguire uno dei tre ambiti premi per giovani compositori assegnati dalla Fondazione musicale Ernst von Siemens di Monaco di Baviera. Insieme a Simone, sono insigniti del medesimo Premio la tedesca Brigitta Muntendorf e il catalano Luis Codera Puzo.

          

MONACO DI BAVIERA - Originario di Porpetto in provincia di Udine, il giovane compositore Simone Movio riceve il prestigioso Komponisten-Förderpreise 2014 della Fondazione musicale Ernst von Siemens di Monaco di Baviera. Il Premio consiste in una somma di 35.000 € e in un CD antologico prodotto secondo le aspirazioni dei promettenti compositori. Insieme a Simone, infatti, saranno insigniti del medesimo Premio la tedesca Brigitta Muntendorf e il catalano Luis Codera Puzo.
Per il compositore Simone Movio la musica è una forma di tempo ambiziosamente creata. Le sue composizioni tratteggiano luoghi dell'esperienza a cui non avremmo accesso al di fuori dell'arte. Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione musicale Ernst von Siemens, di cui fino a poco tempo fa faceva parte anche Beat Furrer, spiritus rector e mentore principale per la formazione compositiva di Movio, vede in questi uno dei compositori più in ascesa: la rinuncia da parte di Simone Movio al narcisismo e alla collocazione nel suo lavoro di un chiaro dispiego d'affetti, possiede qualcosa di tremendamente liberatorio. L'"oggettività" intesa come forza creativa transpersonale caratterizza tutte le sue opere; si manifesta, non da ultimo, nella rinuncia ad espliciti elementi narrativi dell'andamento musicale.
Il Premio verrà consegnato a Simone Movio il 24 maggio 2014 al Teatro Cuvilliés di Monaco di Baviera. A consegnarlo sarà Thomas Angyan, Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione.
Il Klangforum Wien eseguirà il suo brano Di fragili incanti.

Cosa significa per Simone questo Premio?
SM:
Nella mia vita ho sempre avuto problemi a promuovere me stesso: devo essere sincero, non mi preoccupo troppo di questo.
Ho cercato di restare isolato (vivo in un piccolo paese del nord Italia) e di concentrarmi sulla musica, la composizione, la lettura, il guardare, l'ascolto e lo studio. La cosa apparentemente negativa è che non ho mai avuto troppe esecuzioni, che a volte significano anche buone esperienze, apprendere; nemmeno molte occasioni professionali: in definitiva non sono mai entrato nel circuito della musica contemporanea, nel senso di festivals, commissioni, esecuzioni regolari. Quindi questo Premio ha effettivamente qualcosa di straordinario: dal nulla, mi ritrovo nel bel mezzo di un vortice. Per questo devo ringraziare prima di tutti Beat Furrer, l'intesa e l'affinità con lui sono state essenziali. Fino ad oggi, per sopravvivere, ho fatto un sacco di lavori diversi, apparentemente lontani dalla musica. Per fortuna ho vinto numerosi concorsi di composizione, con i quali ho integrato un poco le mie entrate: ho 35 anni e non sono mai stato pagato per la commissione di una composizione. Così, con i soldi di questo Premio vorrei semplicemente sopravvivere e, soprattutto, andar via dall'Italia perché è impossibile per me stare qui, penso in Germania o in Austria. Questo Premio è in realtà più importante di quanto immaginassi, visto che, senza di esso, il mio futuro sarebbe stato incerto e difficile: non dimenticherò mai questo privilegio e sarò sempre grato a chi mi ha dato questa possibilità.

Che progetti hai per il tuo imminente futuro?
SM:
Lasciare l'Italia e, naturalmente, comporre. Ma ogni progetto torna poi all'essenza, che è la contemplazione della parte interiore, dove sono sicuro esista e si possa trovare l'universale, l'incorruttibile, l'oggettivo. Senza di questo, senza questa profonda ricerca, ogni progetto sarebbe vuoto, senza senso, inessenziale. Cerco di farlo con gratitudine, fiducia e forza di volontà: le vie per riconoscere ed attivare la nostra eredità personale.

Come concepisci il tuo comporre? Quali elementi usi, come li organizzi, quali organici prediligi e in base a cosa li scegli?
SM:
Parto sempre da un'idea, che è quasi una sintesi, ma allo stesso tempo anche un potenziale. Si tratta di un qualcosa affine al suono, ad una sua necessaria evoluzione, ma anche un NON suono (fisico e non fisico); qualcosa di affine ad un'architettura musicale, ma anche attinente ad una dimensione dell'incanto; qualcosa di affine al linguaggio poetico ma anche lontano da questo. E' necessario un lungo lavoro a posteriori, attraverso cui chiarificare l'idea e renderla esprimibile attraverso i mezzi della composizione musicale. Questa sfaccettatura si riflette poi nel lavoro compositivo, nel portare a compimento in parallelo diversi livelli di scrittura, di elaborazione (ad esempio diversi concetti armonici, di connessione), così da creare una multi-direzionalità: immagino questo processo come qualcosa che avvicina l'opera alla vita, che possa dare una forma di vita all'opera, avere all'interno di un organismo una pluralità di agenti diversi che concorrono all'unità, all'essenziale definizione dell'organismo stesso.

               

Per quanto riguarda gli organici, le richieste a volte sono molto precise, mi è anche capitato di scrivere per un organico scelto senza una destinazione. Non so perché, ma ho una predilezione per la musica da camera, sia nell'ascolto che nella composizione. Perché le cose funzionino, scrivere un pezzo per me deve essere qualcosa d'apparentemente impossibile, un muro invalicabile che soltanto uno sforzo superiore alle personali possibilità ed una ferma forza di volontà possano far oltrepassare, a volte in maniera imprevista; le facoltà acquisite nel superamento della prova diventano il punto di partenza per il superamento di quella successiva, poiché vivere di rendita porterebbe ad un'immediata atrofia. Mi viene da pensare che un'applicazione continua possa portare in ultima istanza ad un'atarassia.

Le tue scelte e il modo di comporre lasciano intuire il rispetto per certi valori, quali Integrità, Verità, Bellezza.
Che cos'è Bellezza per Simone e che posto occupa nella tua vita e nel tuo essere musicista?
SM:
Cito subito Ernst Baron von Feuchtersleben: "La bellezza è il riflesso della salute dell'anima". Nella mia vita uno dei momenti più intensi e direi fuori dall'ordinario si è verificato con la visione della Madonna del Belvedere di Raffaello. Come meravigliosamente argomenta Pavel Florenskij, mi sono trovato di fronte ad una porta regale, ho percepito un supremo ideale di bellezza, grazia, purezza, non già una figura umana ma un archetipo: molto, molto più di quello che viene rappresentato. Ancora oggi al suo solo pensiero qualcosa viene mosso nel mio stato interiore. Questa è Bellezza, qualcosa che trascende la materia, una dimensione dell'essere dove una montagna non è una montagna ma è LA montagna e questa è più ancora di quello che incarna; dove il colore azzurro è più azzurro di qualsiasi azzurro si possa ammirare; "...vero verde il verde, il sole vero sole, vero il bosco..." scrisse Rainer Maria Rilke. Per accedere a questa dimensione, averne esperienza, occorre pensarla, occorre sentirla ed occorre volerla: è necessario cercarla attivamente. In generale noto, per esempio nell'ascolto musicale o in generale nell'attitudine alla percezione attiva, una progressiva paralisi delle facoltà umane, un poco per comodità, un poco per induzione (che poi è sempre veicolata dalla comodità) o costrizione; noto l'affidarsi sempre più all'istinto, a facoltà che sono animali per soddisfare, anche con l'arte, le necessità primarie. Il mio grande timore è che si diventi ciechi, muti, non mossi, anche di fronte alla bellezza della Madonna del Belvedere, che non la si riconosca, che non si possa vedere quello che è al di là di questa porta regale eppure così manifesto, che la si sostituisca con idealizzazioni derivate dalla materia, apparentemente con profondità, argomentazione scientifica, o filosofica, o psicologico-sociale: metafisica del materialismo, come l'ha definita Massimo Scaligero. Non nascondo di come, in un angolo seppur a margine della visione d'insieme, vi sia un certo turbamento generato dal materialismo umano; tuttavia ho illimitata fiducia nei grandi capolavori dell'arte, sono questi che ci possono svegliare e trasportare, a patto che si abbia almeno un atteggiamento di onesta ricerca, direttamente sulla strada della Verità: essi mostrano in effetti la Bellezza, finalmente la Verità.

Grazie Simone.

Simone Movio. Fondamentali per la sua formazione sono stati e sono gli incontri con Beat Furrer all'Universität für Musik und Darstellende Kunst di Graz (2005/06), al Rostock Summer Campus 2009, ad IMPULS (2005/07/09).
Dopo aver iniziato gli studi al Conservatorio di Udine con Renato Miani, ha frequentato il Cursus 1 in composizione ed informatica musicale presso IRCAM Centre Pompidou di Parigi (2010/11), il seminario/corso Klangwege di Pierluigi Billone all'Universität für Musik und Darstellende Kunst di Graz (2005/06), la masterclass di Stefano Gervasoni all'Accademia Tema di Milano (2004). Ha ricevuto il Komponisten-Förderpreise 2014 della Ernst von Siemens Musikstiftung (Monaco). È vincitore di numerosi concorsi di composizione fra cui Wiener Konzerthauses Composition Contest Towards the Next 100 Years - String Quartet (Vienna, 2012), International Composition Competition Franz Schubert and Modern Music 2011 (Graz), IVME International Composition Contest 2011 (due primi premi nelle due diverse categorie - Anversa), Gianni Bergamo Classic Music Award 2007 - Composition (Lugano), Hamburger Klangwektage 2007 - 2nd International Composition Contest, Lied Unlimited (Amburgo). È stato selezionato per il 9e Forum de la Jeune Création Musicale 2011 (SIMC - Clamart) e come compositore effettivo per IMPULS 2009 (Vienna/Graz). Importanti artisti ed ensembles (Beat Furrer, Enno Poppe, Klangforum Wien, Szymanowski Quartet, Ensemble Recherche) hanno interpretato le sue opere in significative occasioni, quali Wiener Konzerthaus (Vienna), IRCAM - Espace de Projection (Parigi), Tchaikovsky Conservatory (Mosca), Helmut-List Halle (Graz), Tage für neue Musik 2007 (Zurigo), Hamburger Klangwerktage 2007 (Amburgo). È anche chitarrista, diplomatosi con il massimo dei voti sotto la guida di Francesco Romano presso il Conservatorio di Udine. Ha una predilezione per il repertorio rinascimentale e contemporaneo. Scrive.

http://www.soundcloud.com/simonemovio
http://www.youtube.com/user/simonemovio

Tutte le foto pubblicate sono di Manu Theobald
© Ernst von Siemens Music Foundation
www.evs-musikstiftung.ch


Daniela Bestetti
(28 marzo 2014)


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