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TEATRO RAGAZZI

NIE. We come from far, far away
"Veniamo da lontano, molto lontano" è il titolo dello spettacolo della compagnia internazionale NIE. Un'opera per ragazzi e adulti che affronta il tema del rifugio e dei profughi. Necessità, onestà intellettuale, intelligenza scenica, semplicità, maestria: un cocktail raro per un ensemble di performers straordinari.

ESSLINGEN (DE) - Il Festival Internazionale per Teatro Ragazzi che si tiene ogni anno presso WLB (Württembergische Landesbühne) a Esslingen am Neckar in Germania offre la possibilità di vedere produzioni provenienti da diversi paesi europei. Una rassegna rivolta al pubblico dei più piccoli (dai 4 ai 13 anni) ma anche degli adulti, con l'intento di andare a teatro e di vedere spettacoli intelligenti, dove gli artisti ospiti hanno anche l'opportunità di conoscersi e di vedere il lavoro dei colleghi.
All'interno dell'edizione 2019, uno spettacolo in particolare ha colpito la mia attenzione: We come from far, far away, della compagnia internazionale NIE (New International Encounter), un ensemble anglo-norvegese composto da artisti provenienti da diverse nazioni europee. Erano anni che non vedevo qualcosa di così straordinario nella sua semplicità.

Nel foyer del teatro viene radunato il pubblico. La maggior parte sono bambini e giovani adolescenti dai 10 anni ai 13 anni. A tutti viene chiesto di togliersi le scarpe prima di entrare e così una moltitudine di calzature sparse qua e là riempie disordinatamente il pavimento del foyer. Poi si sentono le note delicate di una chitarra e di un trombone, suonati da due attori che fanno capolino dalla scala che conduce all'ingresso del teatro. I due attori ci invitano a seguirli e il gruppo si muove, guidato dalla musica, attraverso la platea vuota del teatro fin sul palco, dove è allestita una grande tenda circolare, come quelle tipiche in Mongolia. Le nostre guide strampalate ci fanno salire, entrare nella tenda e ci invitano a prendere posto al suo interno, accomodandoci sui tappeti stesi a terra. Un'atmosfera di grande intimità con luci soffuse ci avvolge e la storia ha inizio.

All'interno della grande tenda c'è una tenda più piccola e dentro la tenda piccola c'è un ragazzo. Ha fatto un lungo viaggio. Ha viaggiato prevalentemente da solo. Può mostrare le cose che ha portato con sé, può spiegare i motivi del suo viaggio, può raccontare la rotta dalla Siria alla Norvegia, ma non può dire dove la sua storia finirà... Quattro attori (due dei quali anche musicisti dal vivo) raccontano le peripezie di due ragazzi di Aleppo che attraverso la Turchia, la Grecia, la Macedonia scappano dalla guerra per raggiungere Oslo. Una vicenda complicata, fatta di eventi, di luoghi e di persone che i due ragazzi incontrano strada facendo. Soprattutto, una storia sulla vita e sulla morte.
Lo spettacolo, infatti, inizia con una precisa domanda rivolta al pubblico, cioè se vogliamo ascoltare di un lungo viaggio che però è anche una storia di morte. Senza la minima esitazione, i bambini rispondono sì.
Comprendo ben presto che sto assistendo ad un lavoro non comune, qualcosa che va al di là del prodotto ben confezionato per intrattenere un pubblico di ragazzini. Comprendo che le regole legate al teatro ragazzi (di cui spesso ho sentito parlare) cadono una dopo l'altra quando la necessità di raccontare una storia, l'onestà intellettuale, l'intelligenza scenica, la semplicità e la maestria nel fare riempiono la scena. In questo senso, divento consapevole che sto facendo la rara esperienza di vivere contemporaneamente due accadimenti: la partecipazione emotiva ad una storia come spettatrice e il miracolo di quando le barriere mentali e culturali cadono una dopo l'altra. Quello che resta è l'essere umano.

We come from far, far away (Veniamo da lontano, molto lontano) incanta tutti per un'ora, eppure la lingua inglese non è quella degli spettatori. Utilizza numerosi linguaggi (musica dal vivo, clownerie, teatro di figura), eppure la parola regna sovrana.
E' incredibilmente divertente, eppure la fuga, la paura, la morte e la perdita sono il leitmotiv della storia. Affronta un tema complesso e tragico - quello del rifugio e dei profughi - ma lo fa senza moralismi.
Appassiona, commuove, fa riflettere. Mi chiedo se il fatto stesso di trovarci tutti dentro una tenda - oltre che funzionale alla creazione di un'atmosfera intima, tipica del raccontare storie comune a molti popoli - sia in fondo la metafora di una medesima condizione di esseri umani che si rifugiano, che scappano, che si nascondono, che cercano un futuro migliore, un posto nel mondo dove le loro vite siano possibili, ognuno come può. Le parole chiave sono "sopravvivenza", "paura", "amicizia", "separazione", "perdita di un amico". L'obiettivo di toccare qualcosa di universale attraverso il tema del rifugio e dei rifugiati viene pienamente realizzato. Lo sento nel mio cuore, e lo vedo negli occhi di tutti i presenti. Nella discussione aperta a fine spettacolo, alla domanda "Che cosa vi è piaciuto di più?" una ragazzina con il burka seduta accanto a me risponde "Tutto!".

We come from far, far away si è sviluppato lavorando con Hvalstad Transittmottak, un centro in Norvegia che fornisce una prima accoglienza ai giovani profughi (dai 13 ai 18 anni), che arrivano da soli chiedendo asilo. I rifugiati che NIE ha incontrato venivano da Afghanistan e Siria. Le loro storie sono difficili e incredibili, ma piene di energia, di vita e di speranza per il futuro. Lo spettacolo ha poi debuttato al Showbox Festival di Oslo nel 2016, ha vinto l'Hedda Award come miglior performance per pubblico giovanile nel 2017, facendo più di 150 repliche in scuole, teatri e festival di molte nazioni europee.

Grazie NIE.

NIE (New International Encounter)
NIE è una compagnia teatrale internazionale con sede in Norvegia e in UK. Realizza spettacoli vincitori di premi che si distinguono per la combinazione di teatro fisico, lingue diverse, musica dal vivo e narrazione. E' un ensemble di artisti provenienti da diversi paesi europei. Negli ultimi 18 anni, NIE ha creato 32 spettacoli, recitando in 36 nazioni sparse in 4 continenti, toccando più di 1.000 luoghi con più di 10.000 repliche all'attivo.

Info e Contatti
NIE (New International Encounter)

info@nie-theatre.com
www.nie-theatre.com


Tutte le immagini contenute in questo articolo sono di NIE (New International Encounter).

Daniela Bestetti
(22 ottobre 2019)



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