Musica
MUSICA E LETTRATURA
La pianista di Vienna
Una storia vera, in cui la musica rappresenta l'unica speranza in un tempo e in uno spazio in cui uomini e donne vivono la
tragedia della Shoa. Un libro sulla fiducia, sulla promessa di un futuro migliore e sulla passione viscerale per la musica che diviene mezzo per
superare le sofferenze, aiutare gli altri e realizzare i propri sogni con tenacia.
SESTO SAN GIOVANNI - "Per Lisa la musica era diventata il mondo intero: una fuga dalle strade buie, dagli appartamenti
squallidi, dai negozi e dai mercati dove la classe lavoratrice ebrea di Vienna era di casa. E adesso era diventata la fuga più importante
di tutte, quella dai nazisti".
Mona Golabek, oggi pianista di fama internazionale di Los Angeles e conduttrice di un programma radiofonico di musica classica, è
riuscita a trasmettere ai figli, anche loro musicisti, la grande passione per la musica, quella che lei stessa ha ereditato dalla madre Lisa Jura,
commovente protagonista del romanzo The children of Villesden Lane, tradotto in La pianista di Vienna e uscito in Italia nel gennaio
del 2016, che Mona Golabek ha scritto insieme a Lee Cohen. Una storia vera, commovente, toccante, in cui la musica
rappresenta la speranza in un domani di pace e serenità, in un tempo e in uno spazio in cui uomini e donne vivono il dramma e lo
strazio della Shoa. Un libro sulla fiducia, sulla promessa di un futuro migliore e sul talento, sulla passione viscerale per
la musica che diviene mezzo per superare le sofferenze, aiutare gli altri e realizzare i propri sogni con tenacia.
Lisa Jura, ebrea austriaca nata e vissuta a Vienna prima della Seconda Guerra Mondiale, è una quattordicenne carina e vivace, coi
capelli ramati e un grande talento per il pianoforte coltivato prima dagli insegnamenti della madre Malka (la nonna di Mona Golabek), e
poi da quelli del valente professor Isseles. Lisa porta nel cuore il sogno di diventare una pianista, "Non c'era niente che per lei contasse di più".
Quando la giovinetta attraversa la sua amata città per andare a lezione di pianoforte è come se entrasse in un altro secolo, quello delle maestose
sale da ballo e dei grandiosi palazzi che videro Vienna, in un antico passato, capitale della musica. Lisa adora quel tragitto che percorre ormai
da quattro anni, nel corso del quale spesso chiude gli occhi e s'immagina seduta davanti al pianoforte a coda alla fine di un concerto, le sembra
di avvertire l'entusiasmo degli spettatori, gli applausi, il cuore che batte forte per l'emozione. Non era stata questa la
Vienna di Mozart, di Beethoven e di Schubert? Ora, però, nel 1938, dare lezioni agli ebrei è diventato un reato e Lisa, con
gli occhi bagnati dalle lacrime e con la rabbia nel cuore, saluta per sempre il suo caro professore.
Venuta a conoscenza della missione umanitaria denominata "Kindertransport" - nome dato ad un'azione che si svolse nei nove mesi precedenti allo
scoppio della Seconda Guerra Mondiale, in cui il Regno Unito accolse quasi 10.000 bambini, prevalentemente ebrei, provenienti dalla Germania
nazista e dai territori occupati di Austria, Cecoslovacchia e Danzica, sistemandoli presso famiglie affidatarie, ostelli e fattorie per
salvarli dallo sterminio - la famiglia di Lisa prende una straziante e dolorosa decisione, che implica il distacco e la salvezza al tempo stesso.
Tre figlie, ma un solo posto sul treno per raggiungere l'Inghilterra: chi salvare? A questo punto del libro non può non tornare alla
memoria un'altra pietosa separazione, che immagino i nostri lettori ricorderanno nel film del 1982 "La scelta di Sophie", dove
a una madre deportata veniva chiesto quale dei due figli salvare. Ora la famiglia Jura sceglierà Lisa perché è la più forte e
perché confidano nel suo grande talento musicale: la musica potrà difenderla dagli orrori.
"Devi promettermi che ti aggrapperai alla tua musica. Lei ti aiuterà ad andare avanti; lascia che sia la tua migliore amica...
Non smettere mai di suonare, così sarò sempre con te!". E' questa la promessa che la madre strappa a Lisa il giorno in cui si dicono
addio per sempre alla stazione di Vienna. La giovane parte con una valigia, il solo bagaglio consentito, e arriva a Londra come
profuga in compagnia di altri bambini messi in salvo come lei.
La vita di Lisa sarà durissima, il futuro è solo un orizzonte buio, e soltanto la promessa fatta a sua madre è la spinta a sopravvivere in
tutto quell'orrore. Certamente non smetterà di credere nel suo talento e continuerà a coltivare il sogno di diventare una pianista,
ma la sofferenza e il tormento interiore saranno il duro prezzo che dovrà pagare. I bambini vengono smistati in centri di accoglienza,
accompagnati da parenti o amici, mandati a servizio in qualche casa. Dopo varie vicissitudini, Lisa verrà accolta nella comunità
dei rifugiati di Willesden Lane, dove sarà raggiunta, in seguito, dalla sorellina Sonia partita da Vienna con l'ultimo viaggio utile.
Lo scoppio della guerra costringerà i ragazzi di Willesden Lane a confrontarsi con la fame, i bombardamenti, la paura e la morte,
tuttavia, nonostante le difficoltà, Lisa deciderà di continuare a suonare, investendo tutte le sue energie per entrare, tempo dopo,
nella prestigiosa Royal Academy of Music di Londra.
La pianista di Vienna è il racconto di una passione, indomita e profonda, che diventa l'unico punto di riferimento a cui aggrapparsi
saldamente per gridare a tutti la voglia di vivere. Al tempo stesso, la narrazione dà voce al dramma vissuto da tutti quei bambini che
dovettero lasciare le loro famiglie e trovarono il coraggio di affrontare da soli l'orrore della guerra. Seguendo il ritmo incalzante
del concerto per pianoforte di Grieg, quasi a divenire un leit motiv, in un susseguirsi di eventi che trascinano il lettore in un
percorso narrativo che si snoda tra commozione e paura, tra slanci e sofferenze, tra impeti e personaggi che difficilmente si potranno
dimenticare, La pianista di Vienna è un inno alla vita e alla musica, è una storia di coraggio e passione, di speranza che diviene
realtà grazie al grande gesto d'amore di una famiglia, quella di Lisa, lacerata dall'orrore nazista.
Nella foto, copertina del libro "La pianista di Vienna" di Mona Golabek e Lee Cohen (Ed. Sperlingk&Kupfer 2016) e
accanto Lisa Jura in un'immagine dell'epoca.
Paola Marino
(10 maggio 2016)
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