Nuova Scena Antica                                                                                                                                                           Women in Art Festival
Magazine Women in Art.it                            Psiche e Donna
Psiche e donna

Il meglio che si può, con ciò che si possiede
Alcune emozioni e alcuni pensieri radicati in noi rischiano di sabotare il nostro percorso verso la felicità, la realizzazione e il successo di molte imprese. Si tratta di sentimenti e pensieri che si sono formati nel corso della nostra crescita per esperienze vissute, per insegnamenti ricevuti, per traumi o semplici "impressioni" della realtà che abbiamo assimilato e reso nostri in modo profondo. Ancore che ci tengono fermi, proiettate nel futuro, ma legate al passato.

MILANO: - I pensieri, le emozioni e i sentimenti mettono in moto le innumerevoli azioni che il nostro corpo compie ogni giorno.
Come sappiamo, di alcune di queste azioni siamo consapevoli - ci accorgiamo per esempio di mangiare, camminare, parlare, ridere o sbadigliare - ma le ragioni profonde che muovono queste azioni sono prevalentemente inconsce.
Alcune emozioni e alcuni pensieri radicati profondamente in noi rischiano di sabotare il nostro percorso verso la felicità, la realizzazione e il successo di molte imprese.
Si tratta di sentimenti e pensieri che si sono formati nel corso della nostra crescita per le più svariate ragioni, per esperienze vissute, per insegnamenti ricevuti, per traumi o semplici "impressioni" della realtà che abbiamo assimilato e reso nostri in modo profondo.
Possiamo immaginarli come delle ancore, che ci tengono fermi, proiettati nel futuro, ma legati al passato.
Nel tempo ho visto molte persone vivere situazioni difficoltose nel presente a causa di "ancoraggi" negativi. In particolar modo spesso sono i rancori, le delusioni, la nostalgia o i sensi del dovere e della responsabilità a creare grossi blocchi.
Per poter andare incontro alla felicità e al benessere è necessario fare pace con il passato.
Per prima cosa è importante fare un quadro basilare, realistico e obiettivo della situazione in cui ci troviamo nel presente. Noterete che non sarà difficile individuare sentimenti negativi legati a determinati settori della vita. Potrebbe trattarsi di questioni irrisolte con parenti, genitori o amici, senso dell'abbandono, sentimenti legati alla chiusura negativa di una storia sentimentale, rabbia verso un ex compagno o un amico che ci ha voltato le spalle, il peso di un fallimento lavorativo...
Potrebbe anche trattarsi di sentimenti legati all'amore per qualcuno che non è più nella nostra vita e che si esprime nell'attaccamento a oggetti, fotografie, ricordi dai quali abbiamo paura di staccarci per timore di perdere quella parte di noi che quella persona che non c'è più era in grado di far vivere liberamente.
Tutta questa gamma si sentimenti crea inevitabilmente e inconsapevolmente pensieri che diventano azioni e che attirano nella nostra vita eventi e accadimenti.
Se desideriamo più armonia, equilibrio e serenità è necessario prima di tutto prendersi la piena responsabilità del vissuto.
Questo è un tasto dolente, in quanto richiede un percorso interiore che può essere breve, ma può anche richiedere un lungo periodo di introspezione e di abbattimento di barriere interiori e credenze, nonché un profondo dialogo sincero con noi stessi.
E' comune infatti per noi esseri umani trovare sempre qualcuno a cui imputare le colpe, qualcuno da rendere responsabile dei nostri dolori e fallimenti salvo poi covare rancore, sentimenti di odio, rivalsa o vendetta verso quella persona o quella situazione.
Ovviamente se una persona ci ferisce e ci fa soffrire è responsabile delle sue azioni, ma sta a noi decidere come catalogare l'accaduto, cercando di comprendere a fondo le motivazioni e le circostanze.
Non è però semplice per molte persone aprirsi a questo percorso. Un buon coach in 8-10 sedute vi potrebbe dare un valido aiuto. Ma possiamo iniziare ad approfondire meglio l'argomento con le riflessioni che seguono.
Covare per anni sentimenti negativi ci fa sentire forti. Forti in quanto vittime, quindi aventi diritto alla compassione e all'attenzione degli altri ed eventualmente ad attendere per anni il momento del riscatto pratico o morale che sia.
Forti di una forza in realtà illusoria, che nel tempo ci consuma, ci fa perdere di vista le cose importanti, ci lascia con meno di quando ci aveva trovato.
Forti in quanto carichi di sentimenti intensi - rancore, rabbia, frustrazione - che ci impediscono di crollare e affrontare quel dolore direttamente, di guardalo in faccia, di essere "semplicemente umani" e crollare, ma anche poi rialzarci con una consapevolezza e una conoscenza di noi stessi che prima non avevamo...
Per le stesse ragioni, rimanere attaccati a degli oggetti, fotografie, ricordi di una persona che amiamo, ma che non c'è più o a una situazione che si è chiusa e non fa più parte del nostro presente sembra farci stare bene.
In realtà è un continuo promemoria inconscio di quanto quella cosa, situazione o persona manchi nella nostra vita.
Qual è allora la vera forza? Qual è la svolta che ci permette di vivere bene il presente e di levare le ancore per un viaggio nel nostro futuro verso il nostro successo?
La forza più grande che può liberarci dai fardelli del passato senza cancellarlo, perché è grazie a quelle esperienze che siamo quello che siamo oggi, consiste in tre azioni:

. analizzare e comprendere a fondo
. perdonare noi stessi e gli altri
. lasciare andare

Per quanto riguarda le cose materiali, oggetti, fotografie, cose ereditate e di cui dobbiamo decidere come disporne, la cosa migliore è fare una cernita accurata.
Teniamo senza problemi gli oggetti o le foto che amiamo davvero profondamente e che ci fanno sentire bene nel presente.
Tutto il resto può essere buttato, riciclato, regalato, ma al contempo va soprattutto lasciato andare a livello inconscio.
Prendete gli oggetti che volete dare via, ma che sentite faticoso lasciare andare, ringraziateli per ciò che hanno rappresentato per voi e per le persone a voi care, ringraziateli per aver portato gioia e amore e augurate loro buon viaggio verso una rinascita che permetterà a loro e a voi di iniziare qualcosa di nuovo, una nuova avventura.
Fatelo in privato e in intimità se vi fa sentire ridicoli o imbarazzati. Sarete rasserenati dal potere liberatorio di questo piccolo rituale.
Per quanto riguarda invece i sentimenti negativi legati a esperienze e persone del passato, analizzate con obiettività l'accadimento, come se non riguardasse voi, ma una persona estranea che vi racconta un evento.
Provate a comprendere le ragioni profonde che hanno motivato quelle azioni. Concentratevi su un concetto che racchiude una grande verità: ognuno di noi fa il meglio che può con ciò che ha.
Un genitore può sbagliare perché si basa su ciò che conosce e ciò che crede meglio. Allo stesso modo un figlio, un fidanzato o un amico possono ferirvi senza la consapevolezza necessaria a comprendere ciò che stanno facendo.
Nei casi in cui potete, sedetevi ad occhi chiusi in una stanza, senza distrazioni e rumori.
Concentratevi sulla persona o la situazione che vi provoca ancoraggio al passato. Se ve la sentite, perdonate e dite mentalmente "io ti perdono"; se invece non vi sentite ancora pronti, dite "non riesco ancora a perdonarti, ma mi apro a capire e ti comprendo".
In entrambi i casi proseguite questa visualizzazione con un gesto gentile: ad esempio un abbraccio nel caso del perdono, una stretta di mano o anche un semplice cenno del capo nel caso dell'apertura alla comprensione.
In quest'ultimo caso, ripetete a distanza di tempo la visualizzazione, per verificare se qualche elemento o sentimento si è modificato.
Dopo il gesto gentile, a seconda dei casi, chiudete infine la visualizzazione.
Nel caso del perdono, ripetete a voi stessi mentalmente: "Ora che ho trovato la forza di perdonare, lascio andare questa situazione e mi libero di questo peso. Mi apro al mio presente con nuova fiducia e armonia".
Nel caso dell'apertura alla comprensione, ripetete a voi stessi mentalmente: "Ora che ho intrapreso il percorso della comprensione, mi concedo il tempo necessario per trovare il modo migliore per me di lasciare andare questa situazione, di aprirmi al mio presente con nuova fiducia e armonia".
Ci sono esercizi dettagliati e specifici che un buon coach vi guiderà a fare, se intraprendete un percorso di sessioni personalizzate, ma questo è un esercizio semplice che potete fare anche subito a casa vostra per iniziare a liberarvi e ad alleggerirvi.
In conclusione, mi permetto di fare un esempio personale. Dovendo svuotare la casa dei nonni che non ci sono più, mi sono sentita a disagio a dover disporre di mobili, oggetti, abiti e libri che hanno fatto parte della vita di qualcun altro, rappresentando cose preziose. Ho anche capito però che riempire la mia cantina di scatoloni per poi abbandonare quegli oggetti alla tristezza della dimenticanza e della polvere era altrettanto scorretto.
Ho fatto ciò che consiglio a voi in questo articolo e ho trovato molta serenità. Tramite i loro oggetti ho anche scoperto particolari dei nonni che ho amato ma per cui ho anche sofferto, dettagli che mi hanno sorpreso, facendomi scoprire quanto in realtà io somigli a loro.
Tenere quelle cose non è necessario. Scoprire chi siamo, imparare ad amare e farne tesoro lo è.
Forse vi commuoverete o lotterete contro le vostre stesse emozioni, vi troverete a sorridere o a sentirvi pieni dove prima c'era un vuoto: in ogni caso fare pace con il passato è il vostro biglietto di partenza per un viaggio sorprendente e meraviglioso.
Buon viaggio a tutti voi!


Monica Bianchini
(15 giugno 2012)



commons Alcuni diritti riservati
.