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MUSICA

Incontro con Grazia Salvatori
Grande organista e clavicembalista dalla squisita sensibilità musicale, studiosa e divulgatrice delle opere di compositrici donne, docente e compositrice a sua volta. Grazia Salvatori, musicista completa, è una donna eclettica e versatile che dedica a tutt'oggi, con energia e profondo spirito creativo, la sua vita alla musica in tutte le sue forme e sfaccettature.

SESTO SAN GIOVANNI - C'è uno strumento musicale, le cui origini si perdono lontane nel tempo, che ha sempre suscitato in me un incanto e un interesse del tutto particolari.
Mi hanno sempre affascinato le innumerevoli sonorità dell'organo, le voci dei registri azionati con le manopole di legno, il rumore dei pedali messi in movimento dagli abili e veloci piedi degli organisti.
Lo avete mai ascoltato nella calma e serenità di una chiesa priva di gente? E' uno strumento capace di fare vivere emozioni uniche, poiché i suoni e le armonie che riecheggiano tra le navate sembrano attraversare il corpo di chi in quel momento ascolta in silenzio, quasi a farlo diventare un tutt'uno con essi.
E' come se le sonorità ci avvolgessero in un abbraccio profondo e facessero vibrare intensamente ogni piccola parte di noi.
Allo stesso modo di uno sprazzo di luce che irrompe scoprendo scorci sempre più ampi di cielo, la bellezza della musica ci sorprende e seduce fino a far sì che ci si abbandoni completamente alla sua purezza e al suo spessore.
In questo articolo presento una musicista che ben conosce le sensazioni appena descritte, giacché si è dedicata fin da giovanissima allo studio dell'organo, e non solo.
Grazia Salvatori, originaria di Castellana Grotte (in provincia di Bari), si è diplomata in Pianoforte, Organo-Composizione organistica, Clavicembalo e Composizione.
Dopo aver seguito corsi di perfezionamento con grandi Maestri e aver partecipato a concorsi nazionali e internazionali, dal 1976 ha dedicato la maggior parte della sua attività musicale all'organo, sia come docente, sia come concertista e solo dal 2006 ha ripreso l'attività clavicembalistica, in prevalenza in duo, con un repertorio antico e contemporaneo.
La sua triplice attività (organista, cembalista e compositrice) non nasce certo da un atteggiamento velleitario del "tutto fare", ma da una profonda esigenza interiore di espressione musicale in senso lato, dal desiderio di mettersi in gioco, protesa verso molteplici esperienze, dalla continua ricerca di contrasti e comuni riferimenti nel panorama della produzione musicale di tutti i tempi.
E' importante sottolineare che la sua attività di esecutrice, impegnata già dagli anni '70, la annovera tra le prime donne organiste che hanno affrontato lo studio faticoso di un'arte ad appannaggio, almeno in Italia, quasi esclusivamente degli uomini.
Ricordiamo che Grazia Salvatori, giacché donna del Sud, è stata molto coraggiosa e, pur suscitando meraviglia e grandi lodi, ha incontrato non poche difficoltà.
In Italia le organiste della sua generazione si contavano sulla punta delle dita: Claudia Termini, Elsa Bolzonello, Giuseppina Perotti, Maria Grazia Filippi e poche altre.
Grazia sfida ancor più il suo essere donna-musicista affiancando all'esecuzione strumentale l'attività compositiva.
Spinta dal desiderio di donare un contributo alla letteratura organistica italiana, a partire dal 1986 si dedica quindi alla composizione.
Le sue prime opere sono rivolte all'organo solista e alle formazioni cameristiche (voce, flauto, corno, oboe, viola) per poi successivamente spaziare in composizioni per organici di vario tipo.
Grazie all'incoraggiamento di altre donne compositrici, non strettamente organiste, il suo percorso compositivo continua a tutt'oggi.
Si sa che la vita è costellata d'incontri importanti che lasciano il segno, e le occasioni favorevoli che hanno permesso di conoscere artiste quali Violeta Dinescu (Germania) o Emma Lou Diemer (Usa) hanno distinto momenti di grande interesse nella carriera di Grazia Salvatori, la quale ha anche spesso dedicato i suoi concerti a musiciste di tutti i tempi: da Isabella Leonarda, a Diletta Pierandrei, dalla Procaccini a Beatrice Campodonico e altre ancora.
L'insegnamento dell'organo ha occupato un lungo arco di tempo nella vita musicale di Grazia Salvatori.
Per trentacinque anni, dal 1973 al 2008, si è divisa tra i Conservatori di Pescara, Foggia e Bari; la grande esperienza maturata nel ruolo di docente le permette di fare, in merito alla riorganizzazione che sta caratterizzando da tempo i Conservatori italiani, una serie di considerazioni e riflessioni su un argomento che le sta molto a cuore.
Oggi il sistema pubblico dell'educazione musicale in Italia vive una grande sofferenza e sembra ormai muoversi in una palude di riforme e controriforme mai applicate seriamente.
La confusione nasce nel 1999 in seguito all'equiparazione dei Conservatori, come anche le Accademie di Belle Arti, agli Atenei Universitari, divenendo luoghi destinati quindi a chi ha completato la scuola media secondaria, e demandando gli aspiranti musicisti più giovani alla frequenza di appositi licei musicali statali, che di fatto non sono mai stati istituiti se non in numero esiguo.
Infatti, come spesso accade nel nostro Paese, la riforma non è mai stata completamente applicata poiché priva di norme attuative e di stanziamenti economici.
Ancora oggi molti studenti minorenni continuano a frequentare i Conservatori che non hanno mai abolito i corsi per i ragazzi fino ai diciotto anni.
Il Conservatorio, luogo della formazione musicale per eccellenza e di cui Grazia Salvatori ne ricorda lo scopo unico e ambizioso di formare musicisti "puri", concertisti a tutti gli effetti - seppur bisognoso di svecchiamento e di revisione dei programmi ministeriali che sicuramente andavano adeguati agli standard europei - è divenuto oggi uno spazio confuso e che disorienta, in cui gli studenti perdono le proprie energie tra i mille corsi che devono frequentare.
Di fatto non è mai stata presa in considerazione una riforma seria che desse dignità all'insegnamento della musica a partire dalla scuola dell'infanzia fino ad arrivare all'ultimo ciclo d'istruzione.
Situazione, questa, che sicuramente non fa onore al nostro Paese, ed è con profonda amarezza che Grazia Salvatori assiste oggi alla precarietà in cui versa un'istituzione pubblica che fino a pochi anni fa ha dato lustro ad eccellenti musicisti.

Nei prossimi mesi sarà possibile ascoltare Grazia Salvatori nel Duomo di Alessandria il 26 luglio 2014, e nel Duomo di Imperia il 31 luglio.
Invito i lettori a seguire le news e ad approfondire le note biografiche sul sito personale dell'artista:
www.graziasalvatori.it

In alto nella foto, Grazia Salvatori all'organo antico di Taranto

Paola Marino
(5 marzo 2014)

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