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Ascolti musicali

BRANO D'AUTUNNO 2012
L'intensità di Chopin, con il Notturno op. 62 n. 2 in Mi maggiore per pianoforte, nella raffinata interpretazione di Maria Tipo, grande concertista e interprete italiana della seconda metà del novecento. Il tema, elegante e lirico, si presenta all'ascoltatore con un tempo disteso, lento, quieto, in tutta la sua semplicità, per poi divenire più mosso, agitato, profondo, riconducendoci al tema iniziale. Un modo per sollevare il coperchio del tempo andato, aprire vecchie porte, farci riassaporare sensazioni ed emozioni vissute in altre stagioni e luoghi.

SESTO SAN GIOVANNI - E' arrivato l'autunno. All'inizio un po' timido, riservato, poi qualche pioggia e le calde tonalità sfumate del rosso, che hanno tinteggiato i boschi, le campagne e gli alberi che fiancheggiano le vie cittadine, gli hanno spianato la strada.
Le prime foschie mattutine si sono affacciate in pianura, benché nei pomeriggi il sole faccia ancora capolino sulle nostre teste.
La luce che investe le giornate di ottobre è piacevole, il clima è fresco, il cielo è pulito.
Le vacanze, per chi le ha fatte, sono ormai lontane nel tempo, forse troppo brevi per allentare la tensione accumulata nei mesi precedenti e ricaricarsi di nuove e rinnovate energie.
Tra lo staccare la spina e il riaccendere l'interruttore, è trascorso quel tempo disteso che ben conosciamo e che non è mai abbastanza, scivolato via sulle rive del mare o nelle città meno frenetiche del solito, a scambiarci chiacchiere oziose o momenti di sana pigrizia cui non siamo abituati.
Ora, sembra quasi di non averla nemmeno vissuta una tale calma, da tanto siamo ormai presi dal lavoro (per chi ce l'ha, verrebbe da dire oggi visti i tristi tempi di crisi), dalle responsabilità, dagli imprevisti quotidiani.
Ancora una volta siamo stati inghiottiti dal vortice della routine, nonostante i buoni propositi; le consuete abitudini sanno già di fatica, di pensiero un po' cupo, di leggera inquietudine.
Quanto vorremmo provare a vivere con leggerezza, nel senso più nobile del termine, con una rigenerata disposizione del cuore, con un atteggiamento mentale diverso che ci permetta di avere uno sguardo sulle cose e sul mondo meno negativo.
Fosse facile! Bello sarebbe se, nel gustarsi una buona colazione, ci disponessimo già a un'espressione sorridente, ragionassimo sull'importanza di recuperare una levità per affrontare meglio un contrattempo, gli affanni di poco conto, senza rimanerne impigliati fino a spegnere il buonumore e creare rimescolii interiori.
Le esperienze personali e numerose ricerche scientifiche ci hanno ormai dimostrato da tempo che la musica ha il potere di influenzare notevolmente il nostro umore.
L'arte, in generale, può aiutarci in questo, rappresentando anche (e non solo) un piccolo conforto ai guai quotidiani, accendendo emozioni sopite, se soltanto riuscissimo ad immergerci nel qui ed ora della sua bellezza, perché riuscendo a rimanere "in ascolto" essa parla alla nostra anima.
Tranquillizzo il lettore dicendo subito che non è mia intenzione scrivere un trattato di musicoterapia, addentrandomi in complesse disquisizioni sul tema.
Meglio rimanere in linea con lo spunto di partenza dell'articolo mantenendo una certa levità nel ragionare.
E allora...balzati fuori dal letto dopo il suono della sveglia, accendiamo la radio o mettiamo il nostro cd preferito.
Una bella canzone o un brano di classica, mentre assonnati sorseggiamo il caffè del mattino, potrebbe regalarci un ritmo interiore diverso con cui affrontare la giornata, spianando la strada alla distensione.
Sappiamo che il flusso sonoro non tocca solo i nostri timpani, ma diffonde vibrazioni in tutto il corpo che rimangono a lungo con effetti benefici.
Potere terapeutico della musica! Ormai siamo consapevoli di quanto essa rivesta un ruolo importante nella nostra vita, non cambiandone gli eventi con effetti miracolosi, il nostro quotidiano è e rimane complesso, ma smuovendo qualcosa in noi.
Nelle mie scorribande musicali del mattino, poiché prima di andare al lavoro ascolto sempre la radio o un cd, e cercando qua e là su youtube, ho riscoperto un brano che, in questo inizio di autunno un po' malinconico e faticoso, mi ricorda ancora quel tempo disteso delle giornate estive appena trascorse.
L'intensità di Chopin, sì, avevo bisogno di ascoltare il caro e buon polacco con il Notturno op. 62 n. 2 in Mi maggiore per pianoforte, nella raffinata interpretazione di Maria Tipo, grande concertista e interprete italiana della seconda metà del novecento.
L'ho eletto "brano d'autunno 2012".
Il tema della prima sezione del notturno, elegante e lirico, si presenta all'ascoltatore con un tempo disteso, lento, quieto, in tutta la sua semplicità, ricordandomi quel ritmo libero dei giorni in cui le chiacchiere erano semplici e amene.
A questo tema, segue una sezione più mossa, agitata, profonda, che ci riconduce poi al tema iniziale.
Bellissimo il suono di Maria Tipo, pianista dall'eccellente tecnica, dalla squisita sensibilità e intelligenza musicale.
Incredibile come la musica sollevi coperchi del tempo andato, ci apra vecchie porte, ci faccia riassaporare sensazioni ed emozioni vissute in altre stagioni e luoghi.
Riascoltare questa incisione di Maria Tipo mi ha ricordato come la conobbi, nel 1983, ascoltando in religioso silenzio e con grande emozione, uno tra i suoi più prestigiosi allievi: Andrea Lucchesini, in una indimenticabile finale del concorso Ciani che lo decretò vincitore.
Erano i tempi in cui studiavo per diplomarmi in pianoforte e ogni grande pianista diventava per me un importante modello di riferimento.
Così è stato anche nei confronti di Maria Tipo, donna di carattere e di forte tempra.
Nata a Napoli, riceve una severa formazione musicale dalla madre, a sua volta allieva di Ferruccio Busoni, e si perfeziona poi con Alfredo Casella e Guido Agosti.
Fin da giovanissima le si aprono le porte di una gloriosa carriera internazionale come solista e con le più grandi orchestre del mondo.
Celebri le sue interpretazioni di Bach, Scarlatti, Mozart, Beethoven e di Chopin.
A lei si deve un'importante registrazione integrale delle Sonate di Muzio Clementi. A lungo ha suonato in duo pianistico con Alessandro Specchi ed ha collaborato con grandi musicisti.
Intensa e prestigiosa la sua attività didattica, lei stessa ci tiene a sottolineare quanto l'insegnamento rappresenti un grande atto di generosità, poiché donare il proprio sapere è elemento prioritario per un artista.
E' regolarmente invitata a far parte delle giurie dei maggiori concorsi pianistici internazionali, anche in qualità di presidente.
Da circa quindici anni si è ritirata dalle scene, pur proseguendo nella sua attività di giurata e insegnante.
Ho ascoltato con grande interesse un'intervista del 2011 che Maria Tipo ha rilasciato in occasione del suo 80esimo compleanno a "RTC" e di cui vi lascio il link:
http://www.retetoscanaclassica.it/index.php?id=4,161,0,0,1,0

Così come vi rimando all'ascolto dell'interpretazione del notturno chopiniano:
http://www.youtube.com/watch?v=lGnLj4F0yas

Auguro, a tutti voi lettori, dei buoni ascolti musicali, un sereno autunno, e se il buongiorno lo si vede dal mattino -come recita il detto- lo si può anche ascoltare dal mattino, cominciando al meglio la giornata con dell'ottima musica...necessaria carezza per il nostro cuore e la nostra anima.

Paola Marino
(16 ottobre 2012)


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