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LETTERATURA

Dove si aggira il Dio dell'amore
Capace di ispirare o distruggere le nostre vite, l'amore è il protagonista del romanzo "Where the God of love hangs out" di Amy Bloom, scrittrice newyorkese con un trascorso di analista alle spalle. Per osservare le svariate forme che può prendere questo sentimento, mai scontato e denso di sempre nuove sfumature e implicazioni.

NEW YORK - Esiste una definizione univoca e universalmente valida del concetto di amore?
E questo sentimento è governabile dalla parte razionale dell'uomo? E ancora, c'è un'età durante la quale possiamo ritenerci immuni dalla forza travolgente di questo moto interiore dell'anima?
Quesiti a cui tentarono già di dare risposta Fedro, Pausania, Erissimaco, Aristofane, Agatone, Socrate, Alcibiade in uno dei convivi più celebri della storia, immortalato poi da Platone nel suo "Simposio".
Amy Bloom, scrittrice americana di New York, cerca di rispondere a queste domande con il suo ultimo romanzo Where the God of love hangs out, edizione italiana Dove si aggira il Dio dell'amore.
In una serie di racconti lunghi, tutti interconnessi, la Bloom narra l'amore in tutte le sue forme: l'amore che non ha età, l'eros sfrenato, un'amicizia che diviene passione profonda, la confidenza dell'intimità.
Narra l'amore che coglie le persone in particolari momenti di fragilità della loro vita, laddove cercando sostegno, cercando comprensione, finiscono col trovare qualcosa di inaspettato.
La rappresentazione dei personaggi è permeata da una grande attenzione nella cura dei dettagli psicologici, dei risvolti sentimentali, delle debolezze, dei punti di forza.
Evidentemente, il trascorso da psicoterapeuta della Bloom - circa venti anni di attività - la aiuta a delineare con enorme precisione il profilo caratteriale di ogni personaggio.
Il tutto mescolato ad una prosa tanto precisa e chiara quanto quella dei protagonisti, così come le ambientazioni delle narrazioni.
La raccolta di racconti si apre con la storia d'amore di William e Claire, un uomo e una donna di mezza età, amici di vecchia data, che una sera, sdraiati sul divano a guardare la tv, scoprono che la loro è più di un'amicizia: le loro mani improvvisamente si muovono e si cercano, i loro corpi si sfiorano e si stringono.
Segue la storia di una donna vedova, che una sera decide di condividere tutto, inclusa l'intimità, con il figlio del proprio compagno.
Da quel giorno in poi le loro vite saranno alla continua ricerca di una stabilità interiore e di una sistemazione definitiva.
La raccolta si chiude con la storia di Ray e della nuora Macy, che si confidano i propri peccati incontrandosi nei luoghi più disparati e impensabili, senza vergogna, senza giudizio, mossi da reciproca comprensione.
Su questa linea si sviluppano le storie d'amore della Bloom, storie profonde e sensuali, coinvolgenti, inaspettate ma non per questo surreali, dove la vita si palesa in tutta la sua pienezza e forza, storie capaci di catturare l'ignoto dell'animo umano.
La vita intima di persone alle prese con il dissesto che può provocare un'emozione, con l'intensità sconvolgente di un fallimento, con il desiderio e i rimpianti che lacerano la memoria.
In questa serie di racconti tra loro collegati, dalla vena ironica ma anche commovente, dallo sfondo sensuale ma anche erotico, la Bloom esplora le forme inaspettate e sorprendenti in cui l'amore e il sesso si intrecciano nelle nostre vite, quasi come a dire che di questo sentimento l'uomo è alla continua ricerca, perché senza di esso l'essere non si rivela in tutta la sua pienezza, avallando così anche la tesi di Jean Luc Marion, che prendendo spunto dal motto cartesiano "Cogito ergo sum" lo trasformò in "Amo ergo sum".
Non è la ragione che governa il mondo, ma il sentimento.

In alto, copertine del romanzo di Amy Bloom, in edizione originale ed italiana.

Pietro Luciano Belcastro
(31 ottobre 2013)



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