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CONCERTO-RECITAL

Nel reame dei sensi - Alfonsina Y el mar
All'Auditorium della Civica Scuola di Musica la pianista Paola Marino e l'attrice e cantante Eva Palomares in un omaggio ad Alfonsina Storni, poetessa svizzera emigrata in Argentina che diede espressione alla complessa problematica della donna moderna

alfonsina SESTO SAN GIOVANNI - E' dalle note e dal testo della canzone Alfonsina y el mar, interpretata dalla voce inconfondibile di Mercedes Sosa, che Paola Marino trae ispirazione per la seconda parte del concerto Nel reame dei sensi, terzo appuntamento proposto dal Festival Women in Art.
In un rincorrersi continuo tra musica e parole, poesie e ricordi prende vita questo omaggio ad Alfonsina Storni, poetessa svizzera emigrata in Argentina all'inizio del secolo scorso.
Una storia emozionante quella di Alfonsina, in cui i temi dell'arte, della migrazione e della malattia si mescolano e si agitano, fino a comporre un quadro esistenziale profondamente toccante.
Quando Paola Marino (pianoforte) ed Eva Palomares (voce recitante e cantante) si sono incontrate per ragionare su come raccontare la figura della Storni, sono partite dalla condivisione delle emozioni che la canzone Alfonsina y el mar e la biografia della poetessa avevano suscitato in loro.
Insieme hanno cercato i brani musicali più adatti a sottolineare la personalità forte e l'anima fragile ed inquieta di Alfonsina.
Eva ha esplorato, tradotto e selezionato le poesie; Paola ha scritto i testi di collegamento tra le parti musicali e poetiche, per fornire al pubblico brevi tratti biografici indispensabili a comprendere la complessità esistenziale della poetessa.
L'amore, l'ansia di vivere, l'angoscia generata dalla solitudine e dall'incomunicabilità sono i temi ricorrenti della sua poesia e diverranno la febbre che finirà per consumarle anima e corpo.
Alfonsina troverà pace nel mare, "fluido luogo di infinita quiete", che nelle sue poesie aveva sempre contrapposto alla pesantezza della terra, "tormentato spazio di sofferenza e dolore".

alfonsina Il concerto si apre con un lied di Guastavino (1912-2000), compositore argentino che trasforma in canzoni le poesie di Borges, Neruda, Mistral, Cernuda e altri.
La rosa e il Salice introduce immediatamente lo spirito malinconico e romantico della poetessa.
La ninna nanna di Montsaltvage ci ammalia con tutto il calore del tropico e il dolceamaro della nostalgia che esiste nello spirito delle Americhe e che verrà ereditato dalla Storni.
La canción del árbol del olvido, milonga di Ginasterra, è la musica di Mar del Plata, città fonte d'ispirazione per Alfonsina.
Con le note di Adela, Rodrigo ci fa presagire la precoce morte per amore della poetessa.
In questo concerto il pianoforte non abbandona mai la voce, le poesie si mescolano ai brani musicali, dipingendo una donna diversa, romantica, sognatrice, nostalgica.
Poesie che parlano del mare, perché Alfonsina ha attraversato il mare, ha vissuto in riva al mare e il mare è stato il suo letto di morte; poesie che hanno un ritmo musicale, che parlano del tempo, dei ritardi, dei pensieri d'amore rubati e dei baci, baci liberi, baci inventati ogni volta che baciamo.
Insieme a quelli della Storni, le poesie sono di Eva Palomares, Margarita Paz Paredes e Gabriela Mistral, parole di donne che mettono a nudo la parte più intima di sé, l'anima.
E così Alfonsina, nuda nei suoi versi, si adagia nelle braccia della morte, presentandosi senza ritardo anche a questo appuntamento.

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In alto Paola Marino (foto Massimo Cova)
Sotto Eva Palomares (foto Massimo Cova)


La Redazione
(10 settembre 2009)



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