Premio La Vela d'Oro 2011 - Letteratura
Alessia Muroni a Parma? Ci dispiace ma il suo romanzo non può essere presentato
Sorprendente decisione del direttore della Libreria Fiaccadori di Parma, che a tre giorni dalla presentazione del romanzo vincitore del Premio
La Vela d'Oro 2011 Narrativa Edita, annulla l'evento perché il libro affronta una tematica non in linea con la Chiesa, a cui la libreria è indirettamente legata.
PARMA - Sembra una notizia d'altri tempi, appartenente a quelle epoche storiche dove i pregiudizi morali imperversavano in molti settori della società civile,
regolandone i rapporti e determinando cosa fosse "buono e giusto" e cosa no.
Invece, incredibile a dirsi, è successo nel 2012, in una città italiana che ha mostrato di recente una ventata di libertà (il Sindaco appena eletto appartiene
al Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo) e in cui la cultura possiede una tradizione di tutto rispetto.
Che le cose spesso non stiano come a tutta prima appaiono non è una novità, ma la notizia che una prestigiosa libreria di Parma come la Fiaccadori - fondata nel 1829 -
abbia annullato a tre giorni dall'evento la presentazione delle opere letterarie edite vincitrici del Premio La Vela d'Oro 2011 a causa di una delle due opere -
il romanzo Le circostanze dell'amore di Alessia Muroni - francamente ci ha lasciati un po' perplessi.
Ne parliamo con i diretti interessati: i direttori artistici del Festival Silvio Da Rù e Daniela Bestetti, l'autrice dell'opera "incriminata" Alessia Muroni e Ivana Tanzi, che
con la silloge Il metro estensibile condivide con la Muroni queste presentazioni letterarie in diverse città italiane.
Partiamo dal fatto: cos'è accaduto precisamente e che cosa ha comportato l'annullamento dell'evento?
DB: E' accaduto che, a tre giorni dalla data concordata da più di un mese per la presentazione delle due opere letterarie vincitrici del Premio
La Vela d'Oro 2011 del nostro festival, il direttore della Libreria Fiaccadori ci telefona per dire che, a causa della tematica contenuta
nel libro di Alessia Muroni Le circostanze dell'amore, la presentazione non può più essere fatta: dal momento che la libreria è collegata alla casa editrice
San Paolo, un'opera che contiene la relazione amorosa tra due donne non è sostenibile.
Parlare dello spessore dell'opera, della maestria nella ricostruzione storica in cui la vicenda è inserita e dei molti temi che si aprono accanto alla relazione
scandalosa delle due protagoniste non modifica la decisione.
Il fatto è che a quel punto è tardi: gli inviti sono stati diffusi, l'iniziativa divulgata, i biglietti di viaggio prenotati e pagati, i relatori e le autrici
pronti per l'evento, le copie dei libri inviate dai rispettivi editori.
Qual è stato l'aspetto che più vi ha colpito nella decisione di annullare la presentazione a Parma?
SD: Il modo. Annullare un evento a tre giorni dalla sua attuazione è a nostro avviso indice di scorrettezza e mancanza di rispetto.
La decisione di annullare la presentazione è stata inoltre presa senza aver letto il libro, ma solo le informazioni sulla quarta di copertina a pochi giorni
dalla presentazione.
Abbiamo chiesto allora la cortesia di leggerlo o di farlo leggere prima di pronunciarsi definitivamente, cosa che è stata fatta, confermando l'impossibilità
di accogliere un'opera che tocca determinate tematiche.
Alessia, come ti senti come autrice di questo libro "scomodo"?
AM: Magnificamente, grazie. Anzi, direi che mi diverte molto. Per rimanere sul filone letterario lesbico, posso ora gloriarmi di essere in
compagnia, che so, di Radclyffe Hall.
"Scomodo" è un termine molto relativo. Moltissime lettrici e lettori si sono trovati invece a proprio agio, comodamente adagiati tra le mie pagine, in compagnia
delle mie protagoniste e di innumerevoli altri personaggi, immersi nell'atmosfera di un'unità d'Italia che non è mai stata raccontata.
Che cosa è andato perduto dal tuo punto di vista con questa occasione mancata?
AM: Essenzialmente la possibilità di creare un momento di scambio e di incontro. Anche in un contesto tradizionalmente poco aperto al nuovo e al diverso, almeno
nella percezione comune.
Si poteva discutere, si poteva obiettare. Ecco, sì, si poteva lasciare agli uditori la possibilità di ascoltare, leggere, giudicare in libertà, fidandosi della
maturità intellettuale, spirituale ed umana di ognuno. Si è perduta la possibilità di esercitare quel libero arbitrio che pure è alla base anche dell'insegnamento cristiano.
Che tristezza, che perduta occasione di conoscenza reciproca.
Una decisione come questa che cosa rappresenta a tuo avviso da un punto di vista culturale?
AM: Si tratta di una decisione che spicca, in negativo, rispetto alle correnti vive e non reazionarie della Chiesa.
Penso ad un certo cattolicesimo, attivo, aperto al confronto, che non ha paura delle differenze ma anzi ne coglie la potenzialità di rafforzare, proprio attraverso
il dialogo, la sostanza delle proprie convinzioni.
Mi riferisco a personaggi in grado di dare testimonianza di coraggio e apertura anche a chi, come me, non è né cristiana né tantomeno cattolica.
Personaggi come il cardinale Carlo Maria Martini, padre Enzo Bianchi, don Andrea Gallo, don Luigi Ciotti.
Sostanzialmente si tratta di un'azione di insabbiamento culturale. Nascondere, negare le cose che non rispecchiano il proprio modo di vivere e vedere il mondo.
Non mi sorprende, in realtà, ma sarei stata felice del contrario, di essere colta in contropiede. Un "incidente diplomatico", nato da una svista della dirigenza della
libreria, un piccolo incidente di superficialità, che avrebbe potuto essere trasformato in un coraggioso atto di cultura.
Confermare quell'aureo insegnamento per cui non è importante ciò che ci accade, ma come lo si affronta, che genere di persona si dimostra di essere in circostanze difficili.
E invece no. Ancora una volta, una certa parte del mondo cattolico sembra preferire la via del nascondimento, dell'ipocrisia, della rimozione. Ne sono piene le
cronache di questi ultimi anni, anche in relazione a cose ben più gravi. Di cosa mi dovrei sorprendere? Eppure mi dispiace.
E tu, Ivana, in quanto autrice che condivide le presentazioni con Alessia cosa ti senti di dire in merito?
IT: A Parma sono nata e ho vissuto fino a 24 anni. Per questa presentazione avevo contattato vari amici, i quali ora sono al corrente della questione.
In qualità di "padrona di casa" mi ero preparata un intervento in cui mi sarei fatta per così dire garante della eccezionale qualità del romanzo della Muroni e
mi sarei dichiarata orgogliosa di trovarmi affiancata a lei in un premio letterario.
Come parmigiana, quindi, mi rammarico particolarmente della mancata occasione, ma sono anche lieta e fiera di rimanere al fianco di Alessia e del Festival che la
sostiene in questo impegno culturale e civile.
In alto nella foto l'autrice Alessia Muroni.
Alessandra Monti
(18 giugno 2012)
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